Il dipinto raffigura, seduta su nubi, la Vergine, vestita di rosso e coperta dal consueto manto dalle tinte blu-verdi, con accanto Gesù Bambino, il quale fa l’atto di porgere un bianco giglio a S. Antonio da Padova, raffigurato in ginocchio, in basso a sinistra, nell’atteggiamento in cui appare nel S. Antonio riceve il Bambino (1664). Pure in basso, a destra, anch’egli inginocchiato, è un altro Santo francescano, S. Felice da Cantalice. In primo piano, fra i due Santi, due angioletti reggono un libro aperto, sul quale si legge: – JUVENES ET CANI -.
In alto, ai piedi della Vergine, secondo l’iconografia usata dal Tomasi per le parti superiori dei dipinti con le Anime del Purgatorio, sono raffigurati, a sinistra, un Santo martire e S. Nicolò di Mira, recante il bacolo e tre pani, e a destra cinque Sante, tra cui Lucia, Barbara e Agnese.
Non si rileva soscrizione: nel dipinto, tuttavia, sono evidenti come proprie del Tomasi la struttura, la distribuzione delle masse, la tecnica coloristica; le figure dei Santi ai lati della Vergine e quella del santo di Padova, per non dire della stessa Vergine e del Bambino, trovano puntuale riscontro in analoghe figure dei dipinti sopra menzionati: si può pertanto legittimamente formulare un giudizio di attribuzione al Tomasi del dipinto, per il quale si propone una datazione intorno al 1658.
Curati sono i volti dei due Santi: un po’ infantile quello di S. Antonio, mentre quello di S. Felice corrisponde al tipo di figure mezzo stempiate e barbute così frequenti nei dipinti del Tomasi.
Restaurato nel 2006 a cura della prof.ssa Lucietta Di Paola.
Pagina aggiornata il 28/11/2024